venerdì 23 settembre 2011

AFGHANISTAN

Tre militari italiani perdono la vita
in un incidente stradale vicino a Herat

Non si è trattato di un attacco terroristico ma di una sciagura vicino alla nostra base, nella zona di Herat. I soldati coinvolti addestravano personale afgano. Il numero delle nostre vittime, dall'inizio della missione Isaf, sale a 44


KABUL - Si stavano spostando nella zona di Herat, vicino alla base. Sono tre i militari italiani morti per un incidente stradale questa mattina in Afghanistan. Uno dei soldati è morto sul colpo. Altri due, in gravissime condizioni, dopo l'arrivo dei soccorsi. Le vittime sono il tenente Riccardo Bucci, lagunare della Serenissima di Venezia; il caporal maggiore scelto Mario Frasca, in servizio presso il Quartier Generale del Comando delle Forze operative terrestri di Verona; il caporal maggiore Massimo Di Legge, del Raggruppamento Logistico Centrale di Roma. In un incidente separato, a Bala Murghab, in uno scontro a fuoco è rimasto ferito un altro militare italiano.
Massimo Fogari, portavoce dello stato maggiore della Difesa, ha spiegato che i tre soldati di Herat "appartenevano ad una unità affiancata all'esercito afgano e stavano rientrando verso il comando, in una zona molto trafficata. Si è trattato solo di un incidente stradale. Erano impegnati in una missione di collegamento, si spostavano cioè per dare informazioni logistiche-amministrative".
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha mandato un messaggio ai familiari delle vittime per esprimere il dolore e il "cordoglio di tutto il Paese". E "grande vicinanza alle famiglie dei caduti" è stata espressa dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, mentre da New York, dove si trova per rappresentare il governo all'Assemblea dell'Onu, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha ribadito che "questo dolore non può e non deve arrestare il processo di transizione verso la democrazia ormai avviato in Afghanistan e reso possibile anche grazie all'altissimo prezzo pagato dalle nostre Forze armate".
Con quest'incidente, sale a 44 il numero degli italiani morti dall'inizio della missione Isaf. I nostri soldati impegnati nell'operazione sono in tutto 4.200.

(www.larepubblica.it 23 settembre 2011)

7 commenti:

  1. Dopo aver letto questo articolo sono rimasta molto colpita dalla dichiarazione che ha rilasciato il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, perché in questo momento, secondo me, l'Afghanistan ha bisogno di più truppe militari possibili e credo che non volerne ritirare, da parte dell'Italia, sia un gesto di grande solidarietà nei confronti di questo Paese.
    Non bisogna però dimenticarsi di quelle persone che danno la vita per aiutare un'altra popolazione, perché tutti dovrebbero vivere in una democrazia, con diritti e dove l'essere umano viene rispettato come essere vivente e non come oggetto di tortura.

    Ciao a tutti e buon fine settimana!!!!!
    Asia

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  2. Ciao a tutti!
    Anch'io come Asia sono rimasta molto colpita dalla dichiarazione che ha rilasciato il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, perchè in questo momento, l'Afghanistan ha bisogno di più truppe militari possibili e credo che non volerne ritirare, da parte dell'Italia, sia un gesto di grande solidarietà.
    Non posso credere che ancora ai tempi di oggi accadano guerre disastrose come questa!
    Non posso credere a quanta gente muoia per questo. in questo momento mi viene da pensare ai parenti delle vittime, quanto stanno soffrendo in questo momento, ma devono essere fieri di avere parenti che hanno dato la vita pur di salvare persone in difficoltà!!
    Però purtroppo di questo se ne sta parlando sempre meno e anche nei telegiornali non ne parlano più, così la gente non sa più cosa pensare di questo accaduto!
    Grazie per aver letto
    Joelle

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  3. Ciao a tutti!
    anche io sono pienamente d'accordo con Joelle e Asia sul fatto che il Ministro degli Esteri franco Frattini abbia decisoo di lasciare le truppe italiane in Afghanistan nel momento in cui ce n'è più bisogno. Non so cosa dire però sull'America che ha deciso di ritirarle.. Secondo me da un lato è una cosa buona per le famiglie e per i soldati stessi che saranno felici di tornare sani e salvi, ma dall'altro è sbagliato perchè in questo momento c'è un serio bisogno di aiuto da parte degli altri stati.
    Sono molto dispiaciuta per i soldati valorosi e coraggiosi che ci hanno lasciato e per le loro famiglie che adesso avranno il cuore in pezzi. Mi sembra incredibile che ci possano ancora essere guerre del genere e così disastrose!
    Vi ringrazio per aver letto
    Giulia

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  4. io, da una parte sono contento che vengano inviate truppe in afghanistan perchè è giusto aiutare aiutare le persone o i Paesi che hanno bisogno d'aiuto però dall'altra trovo che non sia giusto lasciare la propria famiglia nella paura di scoprire improvvisamente in guerra o ancora peggio in incidenti che si potevano evitare come riportato sopra nel post.
    Inoltre se capitasse a me le condolianze del presidente o dei politici non mi farebbero affatto sentire meglio.

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  5. Anch'io sono d'accordo che più truppe ci sono in Afghanistan meglio è perchè i talebani non sono le persone a cui puoi chiedere: "Scusi, per cortesia, potrebbe non puntarmi addosso il fucile?"
    Sono rimasta delusa dal comportamento degli Stati Uniti... insomma non è l'unico paese in crisi in tutto il Mondo!

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  6. concordo con linda, però aggiungo che mi dispiace per quei 44 soldati morti e non mi sembra giusto che delle persone debbano morire lontano da casa e mentre stanno compiendo una missione per il mondo intero e anche e soprattutto per i giovanni che magari da grandi non avranno più il terrorismo o magari in minore quantità.
    By pagny

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  7. Secondo me, il ministro Frattini ha ragione nell' affermare che tutti questi lutti non devono influire sull' obiettivo principale della nostra missione in Afghanistan: la pace.
    Proprio il ministro in qualità di rappresentante all' ONU dovrebbe ribadire agli altri stati che c'è bisogno di TUTTI per riportare la pace e la democrazia in Afghanistan.
    Ciao a tutti
    Solo così si può dare una giustificazione a tutti i militari morti e alle loro famiglie.

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