La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia è un trattato che contiene i princìpi guida che gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno accettato di applicare a tutti i bambini. Questo trattato tutela bambini e adolescenti, e soprattutto riconosce loro dei diritti.
La Convenzione è stata approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite (ONU) a New York il 20 Novembre del 1989. L’Italia ha ratificato ( = ha approvato) e reso esecutiva (= ha attuato) la Convenzione.
IL 20 NOVEMBRE 2010 RICORRE IL XXI ANNIVERSARIO DELL’APPROVAZIONE DI QUESTA CONVENZIONE
Il testo che segue è una versione ridotta del documento, il linguaggio è stato semplificato.
· Si intende bambino ogni essere umano fino a 18 anni.
· Gli Stati devono rispettare, nel loro territorio, i diritti di tutti i bambini: handicappati, ricchi e poveri, maschi e femmine, di diverse razze, di religione diversa, ecc.
· Tutti coloro che comandano devono proteggere il bambino e assicurargli le cure necessarie per il suo benessere.
· Ogni Stato deve attuare questa convenzione con il massimo impegno per mezzo di leggi, finanziamenti e altri interventi. In caso di necessità gli Stati più poveri dovranno essere aiutati da quelli più ricchi.
· Il bambino ha diritto alla vita. Gli Stati devono aiutarlo a crescere.
· Quando nasce un bambino ha diritto ad avere un nome, ed essere registrato ed avere l’affetto dei genitori.
· Il bambino deve poter esprimere la propria opinione su tutte le cose che lo riguardano, anche sulla religione. Quando si prendono decisioni che lo interessano, prima deve essere ascoltato.
· Il bambino ha diritto di esprimersi liberamente con la parola, con lo scritto, il disegno, la stampa, ecc.
· Il bambino ha diritto a conoscere tutte le informazioni utili al suo benessere. Gli Stati devono: far fare libri, film ed altro materiale utile per il bambino; scambiare con altri Stati tutti i materiali interessanti adatti per i bambini; proteggere i bambini dai libri o da altro materiale dannoso per loro.
· Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di violenza.
· Lo Stato deve assistere il bambino che non può stare con la sua famiglia affidandolo a qualcuno. Chi si occupa del bambino deve rispettare le sue abitudini.
· Il bambino svantaggiato fisicamente e mentalmente deve vivere una vita completa e soddisfacente. Gli Stati devono scambiarsi tutte le informazioni utili per migliorare la vita dei bambini disabili e devono garantire l’assistenza gratuita se i genitori o i tutori sono poveri. Inoltre bisogna fornire al bambino occasioni di divertimento.
· Gli Stati devono garantire la salute del bambino con diverse iniziative: fare in modo che muoiano meno bambini nel primo anno di vita; garantire a tutti i bambini l’assistenza medica; combattere le malattie e la malnutrizione fornendo cibi nutritivi ed acqua potabile; assistere le madri prima e dopo il parto; informare tutti i cittadini sull’importanza dell’allattamento al seno e sull’igiene; aiutare i genitori a prevenire le malattie e a limitare le nascite.
· Ogni bambino deve essere assistito in caso di necessità, di malattia o necessità economica, tenendo conto delle possibilità dei genitori o dei tutori.
· Ogni bambino ha diritto a vivere bene. Gli Stati devono aiutare la famiglia a nutrirlo, a vestirlo, ad avere una casa, anche quando il padre si trova in un altro Stato.
· Il bambino ha diritto all’istruzione. Per garantire questo diritto gli Stati devono: fare le scuole elementari obbligatorie per tutti; fare in modo che tutti possano frequentare le scuole medie; aiutare chi ha la capacità a frequentare le scuole superiori; informare i bambini sulle varie scuole che esistono.
· Gli Stati devono controllare, anche, che nella scuola siano rispettati i diritti dei bambini.
· L’educazione del bambino deve: sviluppare tutte le sue capacità; rispettare i diritti umani e le libertà; rispettare i genitori, la lingua e la cultura del Paese in cui egli vive; preparare il bambino ad andare d’accordo con tutti; rispettare l’ambiente naturale.
· Il bambino che ha una lingua o una religione diversa, ha il diritto di unirsi con altri del suo gruppo per partecipare ai riti e a parlare la propria lingua.
· Il bambino non deve essere costretto a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la sua salute. Gli Stati devono approvare delle leggi che stabiliscono a quale età si può lavorare, con quali orari ed in quali condizioni. Devono punire chi non le rispetta.
· Gli Stati devono proteggere il bambino contro le droghe ed evitare che sia impiegato nel commercio della droga.
· Gli Stati devono proteggere il bambino dallo sfruttamento sessuale.
· Gli Stati devono mettersi d’accordo per evitare il rapimento o il commercio di bambini.
· Nessun bambino deve essere sottoposto a tortura o punizioni crudeli. Se un bambino deve andare in prigione, deve essere per un motivo molto grave e per un breve periodo. In carcere deve essere rispettato, deve mantenere i contatti con la famiglia e deve essere tenuto separato da carcerati adulti.
· In caso di guerra i bambini non devono essere chiamati a partecipare se non hanno almeno 15 anni.
· Se il bambino è vittima della guerra, tortura o sfruttamento deve essere aiutato a recuperare la sua salute.
· Entro due anni dalla approvazione di questa Convenzione, gli Stati devono informare il Segretario Generale dell’ONU, comunicando come l’hanno messa in pratica.
· Questa Convenzione può essere firmata da tutti gli Stati del mondo.